La scuola, palestra di fondamenti del sapere e crocevia del futuro, spetta il compito di formare “cittadini” e non solo utili “impiegati”.
Questo comporta aumentare e accrescere orari discipline, non diminuire e sottrarre.
La scuola martoriata da un terremoto continuo di riforme, vive sospesa tra la perdita del senso nativo e l’attesasi una. nuova missione.
“Io sono convinto che i numerosi mutamenti, introdotti dall’arbitrio dell’epoca presente in queste scuole, al fieni renderle più “attuali”, non sono in buona parte altro se non linee contorte e aberrazioni, rispetto alla nobile tendenza primitiva della loro costituzione” (Nietzsche 1872)
 
In un Paese civile e colto, centrale è la figura dell’insegnante, del docente, del maestro, “colui che sa di più e vale di più” e che rimette in relazione con gli altri; in opposizione a “minister – colui che sa vale meno” (assistente e servitore del Maestro)
Segno dei tempi: noi oggi abbiamo sostituito al rispetto per i Maestri ossequio per i Ministri.
La scuola rappresenta l’istituzione che intende munire gli studenti scarponi chiodati e che non si rassegna a rendere deboli i saperi anziché forti gli allievi.
La scuola può insegnarvi a diventare capaci di imparare, perché dovrete reimparare continuamente.
 
“La prima difesa della democrazia è la difesa dell’intelligenza”

Un grande abbraccio,
Chiara Compagno