Prima dell’inizio di un cantiere è utile a essere a conoscenza delle modalità operative per la gestione dei rifiuti nel sito.
La Regione Veneto ha predisposto alcuni provvedimenti a riguardo:
–1773, per la gestione dei rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione
-1060, per la gestione e l’utilizzo dei prodotti ottenuti dall’attività di recupero dei rifiuti
In alcuni articoli precedenti Vi avevo esposto la disciplina relativa alle terre e rocce da scavo; in questo caso specifico invece tratteremo i materiali risultati dalle demolizioni come rifiuti.
Infatti, il cantiere in partenza prevede la demolizione di un edificio residenziale e la demolizione selettiva di tutta l’area, con lo sbancamento e il levo dell’asfalto e l’eventuale asportazione di terreno.
I rifiuti generalmente prodotti infatti derivano dalle attività di demolizione o la costruzione di opere.
La responsabilità come ormai noto, ricade sul produttore dei rifiuti.
Per rendere efficace la gestione totale dei rifiuti prodotti e ottimizzare il loro recupero è necessario programmare e gestire un cantiere in modo da rendere possibile una corretta differenziazione dei rifiuti prodotti; attraverso appunto alla demolizione selettiva, articolata in varie fasi.
Tra cui, insieme a un indagine preliminare della struttura o del sito, l’effettuazione delle analisi chimiche.
In questo cantiere abbiamo infatti effettuato un accurato sopralluogo e successivamente (insieme alle prove penetrometriche) abbiamo effettuato analisi analitica delle croste di asfalto con cod. EER 17 02 03 e dopo i carotaggi della terra con cod. EER 17 05 04.
Le pavimentazioni di asfalto da rimuovere, devono essere asportate e poi stoccate e lavorate separatamente dagli altri rifiuti provenienti dalla demolizione.
Tutto questo è necessario per effettuare un ottimo recupero dei materiali derivanti dalle demolizioni per poter ottenere una materia prima secondaria ottimale e prestazione, derivante dalla lavorazione del materiale mandato a recupero. Secondo anche le direttive per quanto concerne l’End of Waste.
Chiara Compagno