L’impresa Compagno gestisce ormai da più di 20 anni un impianto di recupero e smaltimento di rifiuti non pericolosi. Il nostro obiettivo primario è cercare di “educare”, promuovere e trasmettere ai nostri clienti o potenziali, compresi enti pubblici e figure professionali che il riciclo è fondamentale per definire un’economia circolare attiva che permetta un utilizzo delle materie prime secondarie (sottoprodotti), limitando così l’utilizzo senza controllo e spesso indiscriminato delle materie naturali.
E’ così per i rifiuti: “ZERO RIFIUTI” è un’affermazione senza senso se non sei un eremita. Ma funziona molto bene per chi voglia rappresentarsi come puro e senza macchia. La realtà è al contrario: il ciclo dei rifiuti è così importante che per gestirlo in modo ambientalmente corretto occorrono grandi infrastrutture industriali, comprese discariche e inceneritori.
Il settore edile, di fondamentale importanza e rilevanza per il nostro Paese, necessita quindi di un’ economia di questo tipo per poter continuare a esistere con criterio.
Ogni anno solo in Italiana vengono prodotte dalle 48 alle 54 milioni di tonnellate di rifiuti da demolizione e costruzione.
L’economia circolare è un modello economico per rimettere in circolo quello che è già stato utilizzato.
Utilizzando meno risorse naturali avrò meno scarto del rifiuto e quindi meno sovrapproduzione a vantaggio sia dell’ambiente che dell’economia.
La soluzione per porre fine a questa emergenza è stata indicata dall’Europa con il Pacchetto di Direttive in materia di economia circolare, pubblicato a giugno 2018. Le imprese e le Associazioni hanno richiesto con forza di recepire tali Direttive per garantire una gestione sicura ed efficiente dei rifiuti e affrontare le sfide ambientali ed economiche a livello globale.
L’impresa italiana, con i suoi impianti, vuole continuare a rendere concreta la transizione verso l’economia circolare, consolidando la sua leadership a livello europeo nel guidare il processo di crescita verso la de-carbonizzazione e l’uso efficiente delle risorse naturali
Il settore industriale del riciclo italiano è leader a livello europeo e rappresenta una solida base sulla quale costruire l’Economia circolare del futuro. Da oltre un anno e mezzo denunciamo in ogni sede che la mancata soluzione da parte di Parlamento e Governo del “problema End of Waste”, aperto dal Consiglio di Stato e aggravato dallo Sblocca Cantieri, rischia di demolire queste solide basi facendo chiudere centinaia di aziende con evidenti danni economici, occupazionali ed ambientali. Impianti di riciclo chiusi vuol dire più rifiuti in discariche ed inceneritori.
La soluzione, che il Governo si rifiuta ostinatamente di attuare, è la reintroduzione delle autorizzazioni “caso per caso”, sulla base di precise condizioni e di criteri uguali per tutta l’Europa, affidate alle Regioni, che in Italia sono preposte a tali autorizzazioni.
Senza questa semplice soluzione il Governo ed il Parlamento si assumono la responsabilità di una sempre più vicina e devastante crisi del sistema rifiuti nel nostro Paese.
Serve una strategia nazionale e urgente, occorre un piano di investimenti in impianti ma serve una legislazione semplice e lo sblocco dei decreti “End Of Waste”.
L’economia circolare è un’ ottima idea, ma ovviamente non fa evaporare i rifiuti.
I rifiuti vanno trasformati in risorse. Gli impianti, quindi, devono essere autorizzati a far cessare la qualifica di rifiuto (End Of Waste) in modo che dopo il trattamento restituiscano prodotti, materiali e oggetti destinati al mercato.
Alcuni dei punti fondamentali per riuscire nel cambiamento sono:
- SEMPLIFICARE GLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI
- ARMONIZZARE IL SISTEMA AUTORIZZATIVO; ORIENTAMENTO REGIONALE E PROVINCIALE ARMONIZZATO E OMOGEO
- SISTEMAZIONE E RIFORMAZIONE DEI CAPITOLATI, OBBLIGO NORMATIVO PER RIUTILIZZO
- STRUMENTI ECONOMICI E FINANZIARI, SEMPLIFICANDO L’ACCESSO AI FONDI ED INCENTIVI COMUNITARI